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La poetica di Gherzi, tra parole e anima

SCRIVERE SEMPRE, SCRIVERE OGNI GIORNO, ISPIRANDOSI ALLA SEMPLICITÀ DEI MOMENTI

Con la sua produzione poetica, Gianluigi Gherzi sembra ricamare percezioni e visioni, lasciando ai lettori e alle lettrici testi intrisi di morbida concretezza, che partono dal vivere quotidiano e solleticano le emozioni più ancestrali.

 

Nella recente raccolta Ti aspetto nella mia casa a disordinare (Edizioni AnimaMundi), il poliedrico artista milanese valorizza la parola in qualità di luogo quanto mai rigenerante: attraverso l’uso di significanti familiari e di una sintassi asciutta, lo stile dell’ultimo lavoro di Gherzi sembra proporre punti di vista nuovi, illuminare scenari confusi, riportare in vita parole e pezzi d’anima.

 

La consapevolezza del potere comunicativo della composizione poetica e la lucida lettura del mondo contemporaneo, portano l’artista milanese a vivere il processo di scrittura con senso di responsabilità: «La poesia, in quanto creazione, permette a chi scrive e a chi legge di recuperare il rapporto col passato: attraverso la parola poetica, il tempo trascorso ritorna vivente e dialogante con il quotidiano, proiettandoci verso il futuro. Non solo: la poesia rigenera e reinventa il nostro essere al mondo e con il mondo, il rapporto con gli altri, il rapporto con la singola parola. Come scrivo in Ti aspetto nella mia casa a disordinare “certi artisti lo sanno che bisogna scavare la terra, dissotterrare l’antico, tornare molto indietro per guardare avanti”. Solo ritrovando e rivalutando la memoria, infatti, si può pensare di iniziare a disegnare il futuro, per se stessi e per l’umanità. Ogni nuova rivolta porta dentro sé l’antico”».

 

E il legame della poetica di Gherzi con l’attualità emerge forte dai componimenti della sua ultima raccolta, che toccano temi sensibili della nostra epoca: il consumismo, l’immigrazione, il tempo, la dittatura delle cose da fare, l’ambiente, sono alcuni dei focus delle poesie.

 

La scrittura poetica di Gianluigi Gherzi è calata in un movimento creativo internazionale che, da qualche anno, sta coinvolgendo tutte le forme artistiche. Si tratta di un flusso che mette in contatto diverse sensibilità e diversi approcci, aprendo nuovi scenari che vedono sempre più coesa la commistione tra arti apparentemente distanti.

 

Gherzi apprezza e sostiene in modo particolare la commistione, fluida e per certi versi naturale, tra poesia contemporanea e rap: «Stiamo vivendo un ritorno della poesia alle forme orali. L’esigenza della poesia di oggi è quella di vivere anche attraverso la voce e l’espressione vocale, riscoprendo la fascinazione per la poesia delle origini, dei cantori dell’antica Grecia. Questo interesse per le parole espresse in forma verbale abbraccia tanto il mondo letterario – propriamente detto – quanto quello musicale. In tal senso la scena più attuale è rappresentata dal rap, che altro non è che trasmissione orale di un componimento alle cui parole, e al cui significato, viene data particolare attenzione».

 

Articolo apparso su Kamala Magazine, n. 4 Dicembre 2019 , semestrale gratuito scaricabile qui
Intervista in collaborazione con Animamundi Edizioni

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